Migranti, il legno dei barconi diventa opera d’arte
Arriveranno a Bruxelles le opere di Massimo Sansavini, l’artista che ha usato il legno dei barconi per raccontare le migrazioni. Sconvolto dalle morti in mare delle persone che fuggono dalla guerra e dalla povertà, Sansavini ha cominciato a raccogliere in un dossier gli articoli di giornale che parlano delle tragedie nel Mediterraneo, a partire dal naufragio del 3 ottobre 2013. Le sue opere, però, iniziano a nascere lo scorso settembre, quando diventa il primo e unico artista ad accedere al cimitero delle barche di Lampedusa e, su autorizzazione del tribunale di Agrigento, preleva il legno di alcuni scafi confiscati per realizzarne delle opere. Ciascuna diventa il racconto di un naufragio: il titolo è la data in cui è avvenuto, il materiale è il legno delle imbarcazioni su cui i migranti hanno viaggiato. “Il cimitero delle barche nella ex base americana Loran di Lampedusa è un girone dantesco, – ha raccontato Massimo Sansavini – i barconi abbandonati sulla sabbia con dentro i resti delle vite precedenti. Lavorare quel legno è stato come toccare i sogni e la disperazione dei migranti, raccontare quello che hanno visto, temuto o desiderato durante la traversata. Cuori in balia delle onde, timoni alla deriva, case colorate all’orizzonte, pesci fantastici. Simboli della vita rimasta sotto coperta: una piccola scarpa, una confezione vuota di medicine, dei pantaloni viola, la borsetta in paglia di una bimba”. Questi oggetti sono diventati una mostra itinerante, TourOperator, il cui valore è stato riconosciuto dal Parlamento Europeo, che la accoglierà nella sua sede di Bruxelles dal 14 al 17 novembre 2016